Il percorso diagnostico1,2

La diagnosi del tumore endometriale parte dall’identificazione del sintomo principale: il sanguinamento uterino anomalo.
Per questo motivo, è importante richiedere un consulto ginecologico alla comparsa del sintomo.

Metodi strumentali e diagnostici specifici permettono al ginecologo di identificare la causa del sanguinamento ed eventualmente accertare la presenza di un tumore endometriale:

Visita ginecologica

Valutazione clinica complessiva della paziente e dei possibili fattori alla base del sanguinamento.

Ecografia transvaginale

Valuta l’endometrio e individua eventuali ispessimenti, potenzialmente indicativi di patologia.

Esame istologico

L’esame istologico su biopsia endometriale consente di accertare la presenza di un tumore e formulare la diagnosi definitiva.

Indagini di secondo livello

In caso di sospetta alterazione del tessuto endometriale, possono essere richiesti esami di approfondimento quali:

  • Isteroscopia
  • Biopsia con esame istologico
  • RMN/TC

Il Pap test NON è un metodo diagnostico efficace per la rilevazione del tumore endometriale, poiché il tumore si sviluppa all’interno della cavità uterina.

Stadiazione1

Una volta confermata la diagnosi di carcinoma endometriale è importante distinguere se la malattia è localizzata, avanzata o metastatica. È quindi fondamentale verificare l’eventuale diffusione a distanza.
I tumori endometriali vengono classificati in 4 stadi secondo il sistema internazionale FIGO (International Federation of Gynecology and Obstetrics).
I
stadio
Il tumore è limitato al corpo dell'utero: IA con interessamento della parete muscolare < 50%; IB con interessamento ≥ 50%.
Estensione alla cervice senza oltrepassarla.
II
stadio
III
stadio
Estensione oltre utero e cervice: IIIA (ovaie/tube di Falloppio), IIIB (vagina), IIIC (linfonodi).
Diffusione a organi a distanza.
IV
stadio

Bibliografia
1. AIOM, Linee Guida, Neoplasie dell'Utero: endometrio e cervice. 2022. https://www.iss.it/documents/20126/.../LG-486-AIOM_Ca-Cervice-Endometrio.pdf